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Pinot Bianco

IL GRAPPOLO

Piccolo, compatto, cilindrico, spesso alato.
L’acino è medio-piccolo, tondo, irregolare. La buccia leggera, con un caratteristico puntino nero opposto al peduncolo, è di colore giallo paglierino.          



CENNI STORICI

Vitigno originario della Borgogna, in Francia, tant’è che un tempo in Veneto veniva chiamato Borgogna bianco.
Antichissima l’origine: è assai probabile che essa debba essere ricercata in quella vitienologia romana che le legioni repubblicane ed imperiali esportarono in ogni parte dell’Impero.
La diffusione del Pinot Bianco nel Veneto orientale è piuttosto recente ed il vino che ne risulta si distingue per la sua raffinatezza.

APPROFONDIMENTI

Nel 1960, quando l’Azienda Moletto fu fondata, alcuni antichi vigneti erano già presenti nei terreni aziendali. Tra questi anche la varietà Pinot Bianco.
L’azienda Moletto, ha sempre creduto nella potenzialità di questo vitigno, tant’è che circa 20 anni fa, avendo la necessità di propagare la specie dell’antico vitigno, decideva di utilizzare il portainnesto Kober 5BB che è il più competitivo a livello radicale.
Ciò significa che l’apparato radicale del Kober 5BB è quello ottimale per carpire dal terreno una equilibrata quantità di sostanze nutritive. Tale portainnesto inoltre non eccede in vigoria vegetativa garantendo così che le sostanze nutritive siano a favore del grappolo e non si disperdano altrove (es. apparato fogliare).
La scelta di questo portainnesto era stata preceduta da una attenta analisi dei terreni aziendali per decidere quale fosse l’ideale collocazione del Kober 5BB nell’ambito territoriale aziendale. Da qui la decisione di coltivare il Pinot Bianco nei terreni che l’azienda Moletto possiede nella DOC Lison Pramaggiore - terreni argilloso calcarei, estremamente tenaci: perfetti per questa varietà.
Queste scelte, rivelatesi positive, si associano ad una oramai acquisita esperienza a livello agronomico ed enologico.
A livello agronomico ciò si traduce in una particolare attenzione al metodo di potatura  (il cordone speronato per produrre pochi quintali per ettaro – circa 70/ha), alla sanità delle uve, ed al perfetto periodo di raccolta.
A livello enologico si traduce nella scelta di lieviti selezionati e in tecniche di lavorazione a temperatura controllata per conservare ed esaltare ciò che la natura di per sé è in grado di rendere unico.
E’ il vitigno prediletto dall’enologo Giovanni Stival, che con orgoglio ci propone nella versione Pinot Bianco fermo e nelle due raffinate interpretazioni spumantizzate, il Moletto Brut Millesimato e il Moletto Demisec Millesimato.

VINI