Il ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia ce l'ha fatta. Dal 1 agosto 2009 la Doc Prosecco e le due Docg storiche sono protette come Dop nel registro comunitario. Un compito impegnativo, mesi di lavoro e di serio impegno da parte del ministro, che ha così portato avanti le richieste espresse dai produttori affiancati dalle Regioni, hanno dato il risultato sperato. In tempi brevi e va dato atto al ministro Zaia di aver agito con competenza, rapidità, professionalità. Ora nessuno, né in Italia né all’estero, potrà appropriarsi senza averne titolo del nome Prosecco.
La normativa
Le nuove regole sono contenute nel decreto del 17 luglio 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 luglio n.173. In sostanza viene riconosciuta la Doc Prosecco e le Docg per le due sottozone storiche ("Conegliano Valdobbiadene - Prosecco" e "Colli Asolani-Prosecco" o "Asolo–Prosecco"). "Con il decreto appena firmato – ha dichiarato il ministro Zaia – possiamo dire che il Progetto Prosecco è stato realizzato in tempi ultrarapidi e nel migliore dei modi. E' una grande vittoria per la tutela e la valorizzazione di questo vino simbolo del Made in Italy di qualità, un importante traguardo, raggiunto anche grazie alla collaborazione e al lavoro congiunto degli operatori della filiera, delle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia e del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle Doc e Igt».
Le nuove disposizioni
Vista la complessità del progetto, al fine di agevolare gli operatori, gli enti e gli organismi territoriali ad adeguarsi con gradualità alle disposizioni del decreto, è stato stabilito che:
- per la nuova Doc Prosecco (che comprende otto province: Trieste, Gorizia, Udine, Pordenone, Treviso, Belluno, Vicenza, Venezia) le disposizioni del disciplinare di produzione saranno applicabili a decorrere dall’inizio della vendemmia 2009 (fissato al 1° agosto scorso);
- poiché con il riconoscimento della Doc "Prosecco" non sarà più possibile utilizzare, in etichettatura e presentazione, il nome della varietà di vite "Prosecco"– con il decreto si consente lo smaltimento delle giacenze delle produzioni di vini spumanti e dei vini Igt provenienti dalla campagna vendemmiale 2008/2009 e precedenti, designabili con il nome del vitigno "Prosecco", fino ad esaurimento delle scorte;
- per consentire alle numerose imprese imbottigliatrici delle Docg “Conegliano Valdobbiadene-Prosecco” e “Colli Asolani-Prosecco” di adeguare, con un necessario margine di tempo, i propri impianti, ai fini dell'applicazione sulle chiusure delle bottiglie della fascetta di Stato prevista per le Docg, è stato fissato che – fermo restando il riconoscimento delle Docg per le produzioni provenienti dalla vendemmia 2009 – l'immisione al consumo avvenga in contemporanea a partire dal 1° aprile 2010;
- potranno inoltre fregiarsi delle denominazioni DOC Prosecco e DOCG solo i vini che risponderanno alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nei rispettivi disciplinari che regolano la produzione dal punto di vista ampelografico (il vino a denominazione di origine controllata «Prosecco» deve essere ottenuto da uve provenienti da vigneti costituiti dal vitigno Glera), della zona di produzione delle uve (le già ricordate province di Belluno, Gorizia, Padova, Pordenone, Treviso, Trieste, Udine, Venezia e Vicenza), delle norme per la viticoltura (vengono indicate le caratteristiche dei terreni idonei alla coltivazione delle uve, le caratteristiche di impianto dei vigneti, le rese massime e la minima gradazione alcolica naturale), delle norme per la vinificazione, delle caratteristiche al consumo, dell'etichettatura e del confezionamento.
- con un separato decreto del 21 luglio 2009, vengono apportate le opportune modifiche ai disciplinari di produzione delle Igt preesistenti "Alto Livenza", "Colli Trevigiani", "delle Venezie", "Marca Trevigiana", "Veneto", "Venezia Giulia" e "Vigneti delle Dolomiti", per sostituire la tipologia facente riferimento al vitigno "Prosecco" con il sinomino "Glera".
La priorità: stop a chi lo copia
Il vino Prosecco è un indiscusso prodotto italiano di pregio, un'autentica bandiera del made-in-Italy. Obiettivo delle nuove docg e della nuova doc è di stroncare quell'utilizzo improprio e quelle falsificazioni che purtroppo sono fenomeni tutt’altro che rari nel panorama internazionale. Con vini di dubbia qualità che vengono spacciati per Prosecco, provocando danni ingentissimi ai produttori onesti ed a tutti colori che da anni stanno lavorando per la qualità italiana nel mondo."Assicurare la garanzia della Doc alle produzioni di base e Docg alla viticoltura storica – ha detto il ministro Zaia – servirà a garantire in modo ancor più incisivo i produttori onesti ed i consumatori di tutto il mondo: dietro il Prosecco ed il suo successo c'è la sapienza dei viticoltori italiani, un patrimonio inimitabile di conoscenza che difenderemo da ogni tentativo di imitazione".
Per approfondimenti: Moletto News Settembre 2009