MOLETTO 60, MARIO 90
13 Gennaio 2020: Moletto ha festeggiato 60 anni di attività nel giorno del 90° compleanno del fondatore Mario Stival.
Una lunga giornata di festeggiamenti ed incontri conclusasi con le parole pronunciate dal Commendator Mario Stival.
"Carissimi tutti vi ringrazio per la partecipazione, oggi, ad anniversari non così comuni.
Sessant’anni di Moletto e 90 anni di vita per me.
Aggiungo, 2 terzi della mia vita dedicati a questa azienda che mi ha visto pioniere.
Io ero un commerciante di beni immobili. Quando nel 1960 ho acquistato questa proprietà mi sono ritrovato a partire dal nulla.
Il Moletto era un bel fazzoletto di terra, ma lasciato andare alla deriva dalla precedente proprietà Gini.
Decisi che questi terreni andavano nuovamente valorizzati. Iniziai quindi a sistemarli prevedendone una conversione totale alla coltivazione della vite.
Ho vissuto qui le tragiche giornate dell’alluvione del 1966, ma ho anche vissuto l’entusiasmo della ripartenza, della ripresa che ha portato via via negli anni questa azienda ad abbracciare tecnologia ed innovazione, e ad essere oggi conosciuta nel mondo.
Questo antico territorio del Moletto ricco di storia secolare, negli ultimi sessant’anni ha cambiato sicuramente l’aspetto originario: da bosco cinquecentesco all’attuale distesa di vigneti proseguendo quello che già nell’ottocento era stato improntato dal conte Luigi Revedin che aveva onorato queste terre attraverso la coltivazione di cereali e la coltivazione della vite e garantendo alle famiglie che già 2 secoli fa abitavano queste case e coltivavano questi terreni, di vivere dignitosamente evitandone così l’emigrazione verso le Americhe.
Non credo di essere presuntuoso ma sono orgoglioso del fatto che questi sessant’anni di Moletto sotto la conduzione della mia famiglia Stival hanno altrettanto onorato, come nel passato, queste terre che amo e amiamo e per le quali spendiamo le nostre energie per conservarne la tradizione, la vocazione e dedicandoci a raccoglierne i frutti per produrre prodotti volti all’eccellenza.
In questa avventura non sono stato solo e non sono solo.
Un profondo affettuoso grazie innanzitutto a mia moglie Anna, al mio fianco da sessant’anni.
La mia prima sostenitrice.
La mia prima paziente collaboratrice.
All’inizio di questa avventura io ero sempre al Moletto e lei si è fatta carico di tutta la famiglia.
L’accudire i miei genitori, la crescita e l’educazione dei figli sono stati il suo impagabile impegno e sostegno.
Anna continua ancor oggi il suo prezioso servizio in azienda.
Ringrazio i miei figli: Mauro, Giovanni e Chiara. Ciascuno con le proprie attitudini. Ed indispensabili per rimanere al passo con i tempi.
Ad essi la responsabilità oggi della conduzione dell’azienda.
Ed ora i collaboratori.
Abbiamo voluto che oggi ci fossero in qualche modo tutti.
Gli attuali dipendenti, quelli che hanno concluso la collaborazione con noi, quelli che sono andati in pensione dopo tutta la vita lavorativa trascorsa in questa azienda, e, attraverso i parenti più stretti, anche quelli che non ci sono più.
Chi frequenta il mio ufficio sa che conservo i santini di tutti loro.
Nel ringraziare tutti i dipendenti un pensiero speciale va ai primissimi due: Nino e Giovanni.
Nel 1960 partivano con me tutti i giorni da Belfiore.
La loro semplicità e la dedizione per l’azienda sono state sicuramente di esempio per coloro che sono venuti dopo, ai quali, come in una staffetta, hanno consegnato il senso della buona dedizione al lavoro.
Questo senso del voler fare bene le cose e l’amore per il lavoro in cantina, nei campi, in ufficio lo dimostrano anche le giovani nuove maestranze. Quindi grazie a tutti.
Gli amici di via Moletto: famiglie tra le quali regna amicizia e stima, rispetto, in semplicità.
I collaboratori esterni, i rappresentanti, indispensabili per la diffusione della conoscenza di marchio e prodotti.
I clienti, in Italia e nel mondo, senza i quali le aziende non esisterebbero e l’economia non girerebbe.
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Ed ora i miei 90 anni.
Novant’anni di vita veramente vissuta dal 1930 ad oggi.
Quasi un secolo di storia, di tanti aneddoti personali da raccontare, di conoscenze e relazioni, e di tante amicizie.
Ho avuto come maestro mio padre, il quale, seppur rigoroso e severo, è stato esempio di onestà, generosità e amore.
Ho così lavorato con onestà.
Non mi sono risparmiato con coloro che mi hanno chiesto sostegno.
Spero di avere amato abbastanza.
Sicuramente amo la vita.
E l’energia non mi manca.
Ed ora brindiamo!"